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Il mio

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NUOVI TORRENTI INTERIORI

Oggi è capitato qualcosa di assurdo.

Uno di quei piccoli grandi miracoli che arrivano in dono dall’alto.


“Come può uno scoglio arginare il mare?”


Questa frase di Mogol, in una famosa canzone di Lucio Battisti, descrive perfettamente quello che sta accadendo dentro di me.

Un movimento che sta durando da tutta una vita ma che negli ultimi mesi ha subito un’accelerazione straordinaria.


Come se lo Spirito, in un certo senso, si fosse accorto della mia attenzione più vigile, sicuramente grazie anche all’apertura interiore dovuta al mio percorso di Arti Marziali e ricerca interiore.


Questo movimento mi sta mostrando sempre di più di quanto la Vita, l’Esistenza, sia un incastro perfetto di eventi, incontri, scontri, dolori, gioie...

Un mosaico di milioni di tasselli.

Tutti con un loro significato preciso.

Tutti con un loro posto unico e irripetibile.

Tutti spinti dallo stesso motore: l’Amore.



L’ho scritto volutamente con la A maiuscola, perché nella nostra società questa parola si sta quasi inflazionando.

Un termine relegato per lo più ai sentimentalismi sdolcinati da Baci Perugina.


Ma sto capendo in realtà che l’Amore può essere anche violento.

Può essere un pugno dritto allo stomaco.


L’Amore assume sembianze che non avresti mai potuto immaginare:


  • Può essere tua mamma che inconsciamente pretende di ricevere da te quello che lei non ha ricevuto dai suoi genitori, quando era ancora un bambina.

  • Può essere tuo padre che non riesce a guardarti negli occhi e a dirti “Bravo, bel lavoro”, perché in realtà sta guardando verso quel suo fratello maggiore che amava tanto, ma che un giorno si è allontanato dalla famiglia.

  • Può essere addirittura un datore di lavoro che da un momento all’altro ti licenzia, senza avvisarti, contro tutte le leggi etiche e morali dell’uomo, lasciandoti per strada.


L’Amore non ti avvisa che c’è un sasso lungo il tuo sentiero, sul quale potresti inciampare.

No, l’Amore ti fa addirittura lo sgambetto e ti ci fa sbattere contro. 

E senza che tu te ne renda conto ti ritrovi per terra, tutto sporco, e con il naso rotto.


Uno potrebbe chiedersi… ma perché?

Che razza di Amore vorrebbe una cosa del genere?


L’Amore si muove così, perché vuole SVEGLIARCI.


Fa così perché altrimenti non avremmo mai il coraggio di guardare dentro di noi.

Fa così perché altrimenti rimarremmo per sempre addormentati. 

Fa così perché altrimenti vivremmo una vita da morti, e moriremmo senza aver vissuto un solo secondo.


“Lasciate che i morti seppelliscano i loro morti - Matteo 8, 18-22”.

Siamo troppo abituati a farci distrarre, a raccontarci storie nella testa, a inventarci scuse per salvarci il culo.

Milioni di scuse, per rimanere con i piedi asciutti, invece che sporcarli nel nostro fango.


Peccato che quelle scarpe che ci tengono i piedi asciutti siano ormai piccole, strette, scomode, logore dal tempo.

Assomigliano molto alle scarpe che avevamo da bambini.


Forse sono proprio quelle.

 

L’Amore ci vuole liberi. Liberi soprattutto da noi stessi. Dalle nostre convinzioni. Dai ruoli che abbiamo deciso inconsciamente di interpretare in questa vita.


I ruoli che abbiamo scelto di interpretare per salvarci da un dolore troppo grande che abbiamo vissuto, e che non sapevamo come gestire.

I ruoli che abbiamo costruito per evitare di crollare dentro noi stessi.

I mattoni portanti di quel muro di parole, idee, immagini, voci, che abbiamo eretto spinti dalla Paura.


“Come può uno scoglio arginare il mare?”

Non può, in effetti. 

Proprio come quel muro che abbiamo costruito non può durare più di tanto.

Non può resistere se la spinta della nostra anima inizia a farsi sentire.


Noi non siamo che piccole gocce dello Spirito.

Ed è alle Leggi dello Spirito che rispondiamo.

Se Lui si muove in una direzione, la nostra anima non può andare in un’altra.

Non può.

Lo Spirito è Amore, la nostra anima è Amore.

E la Paura contro l’Amore non può nulla.



È TUTTO UN UNICO MOVIMENTO D'AMORE


Oggi ero nel bosco con Camilla.

Ci siamo andati dopo aver toccato delle corde importanti dentro di noi.

Anzi, per essere più precisi, dopo che Camilla ha guidato me in una ricerca piuttosto impegnativa a livello emotivo.

Accade spesso quando siamo io e lei da soli.


Comunque, dopo aver aperto questo vaso di Pandora di emozioni e memorie celate, siamo andati nel bosco.


Eravamo completamente soli.

Non un’anima viva.


Dopo più o meno un’oretta, lungo il sentiero ci imbattiamo in un rivolo d’acqua.

Hai presente? Uno di quei piccoli torrentelli che si formano dopo un temporale.


Per noi era chiaro che quel torrentello ci stesse chiamando, ci stesse dicendo qualcosa.

Ci siamo fermati.


E improvvisamente abbiamo sentito di doverci lasciar guidare. 


Il vaso di Pandora che avevo aperto poco prima riguardava avvenimenti molto dolorosi verso i miei genitori.

Ricordi dolorosi e solchi interiori che stavano guidando la mia vita attuale, il mio attuale rapporto con loro e con l’esistenza in generale.


I nostri genitori (o per meglio dire la visione di loro che ci siamo creati nella testa) delineano i flussi del nostro torrente interiore, della nostra anima.

E io mi sono accorto in un lampo folgorante che i miei flussi erano pieni di ingorghi e deviazioni.

Non andavano nella direzione corretta.


C’era disordine.


Abbiamo deciso entrambi, io e Camilla, che era giunto il momento di prendere in mano la situazione e tracciare un nuovo percorso.

Simbolicamente abbiamo scelto entrambi di creare i nostri emissari dai due torrenti principali.

Questi due “affluenti” rappresentavano per ognuno di noi la Mamma e il Papà.

Ed è con questa intenzione che abbiamo tracciato le nostre nuove strade. 

Ognuno attingendo dalla propria mamma e dal proprio papà, ristabilendo quell’ordine interiore, verso di loro, che si era perso.

O per meglio dire che non c’era mai stato.


Ho scelto interiormente di ristabilire un equilibrio corretto tra me e e i miei genitori, tra il mio Destino e il loro.

Un Destino che per troppo tempo avevo lasciato inascoltato, perché occupato a cercare di mantenere un ordine nella mia famiglia.

Un ordine che avevo voluto costruito io, fin da piccolo, perché da parte loro non c’era mai stato.


Eppure, i bambini devono fare i bambini. E i grandi devono fare i grandi.

Bert Hellinger dice che capita spesso che un bambino scelga di prendere il posto di un genitore.

Sceglie di salvarlo.

Sceglie di morire al posto suo, di vivere il suo dolore al posto suo.

Ed io avevo fatto esattamente così.


Ma perché accade?

Per Amore.


E la cosa ancora più straordinaria è che è proprio in quell’istante di dolore e paura che inizia la nostra recita interiore.

È proprio quando scegliamo di "prendere il posto" di uno dei nostri genitori, che iniziamo a costruire quel muro di parole, idee, convinzioni, voci, di cui si parlava all’inizio.


Improvvisamente ho capito che tutto quello di cui abbiamo Paura, è comunque guidato dall’Amore.

Tutto quello che muove le nostre ombre più buie è comunque guidato dall’Amore.

Tutto il rancore che possiamo avere nei confronti dei nostri genitori è in realtà guidato dall’Amore.


Certo, è un “Amore cieco”, perché ancora non consapevole, ma è pur sempre Amore.

Certo, è un Amore che può creare un disordine nella famiglia, ma è pur sempre Amore.


Chi siamo noi per giudicare un Amore rispetto ad un altro?

Chi siamo noi per decidere cosa è Amore e cosa no?


Sto capendo sempre di più che la mente è molto brava a catalogare, a decidere se una cosa è bianca o è nera, ma non sarà mai in grado di comprendere l’Amore.


Per questo siamo chiamati ad oltrepassarla, ad entrare in un altro piano.


Nel bosco io e Camilla eravamo da soli. 

Siamo rimasti da soli per quasi due ore.

Eppure, appena abbiamo tracciato i nostri due nuovi torrenti interiori, attingendo dalla mamma e dal papà, ecco il Miracolo che accade.


Appaiono due persone.

Da destra un uomo in bicicletta.

Da sinistra una donna a piedi.

Letteralmente dal nulla, si sono incrociati davanti a noi e hanno proseguito il loro cammino.


Io e Camilla ci siamo guardati. 

Un altro movimento dello Spirito.

Erano i rappresentanti simbolici della nostra mamma e del nostro papà.


L’Amore prende forme che non possiamo immaginare.

E questo penso sia il modo più bello di osservare la vita intorno a noi.

Tutto come un unico meraviglioso movimento d’Amore.


A volte incomprensibile.

A volte doloroso.

Ma sempre straordinariamente Vero.


Francesco

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